Fa freddo, umido, il tempo certo non invita a passeggiare per le vie del centro.
Mi sono incamminato per il Corso Garibaldi, un paio di coppie a passeggio, niente più.

Poi ad un tratto una ragazza che veniva nella mia direzione, capelli biondi e un cappotto blu, un'aria leggermente malinconica.
L'ho guardata e lei ha guardato me per un lungo istante, anch'io oggi credo di essere malinconico e un pò si vede.
Ci siamo incrociati, sfilati uno affianco all'altra in direzioni opposte, doveva essere straniera credo, aveva anche un senso di smarrimento.
Avrei voluto dirle ciao, oppure buon anno.
Invitarla a bere qualcosa di caldo, parlare della serata appena trascorsa, dei propositi e dei progetti per il nuovo anno.
Ridere e scherzare assieme, tramutare la malinconia in gioia di un inatteso incontro.
Poi magari darsi appuntamento per un cinema, o una cena, estendere le nostre coscienze, parlare di un viaggio e di una spiaggia lontana, e decidere di andarci.

Ma non sono riuscito a fare il primo passo, quel timido ciao che può cambiare completamente la prospettiva di una giornata o di una vita intera.
L'ho lasciata andare via, nella direzione opposta, seguita solo dal mio sguardo che si girava verso di lei.
Ciao ragazza del Corso Garibaldi.
Con Tutto il Cuore ti auguro un buon anno e prometto che la prossima volta ti fermerò, per salutarti e offrirti un caffè.
E poi chissà.
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