Un Lontano Capodanno

"Chi è quella ragazza"?
"Ah ti piace eh, Andrea"
"Direi di si, mi piace un casino. Anzi, direi che è la ragazza più bella della festa.
La osservo da lontano, lunghi capelli castano chiari, occhi verdi, un viso splendido e un sorriso che illumina tutta la sala.

Non era la prima volta che la vedevo, quei giorni a Courmayeur.

L'avevo incontrata per la prima volta davanti all'albergo Majestic qualche giorno prima, uno sguardo e subito era scoccata una scintilla tra noi due. Era stato un istante magico.

Poi eravamo andati davanti alla chiesa, ci eravamo seduti sui gradini.
Lei vicino a me, e ancora non conoscevo il suo nome.

"Comunque non fa per te, Andrea", dice Francesco dandomi una gomitata
"Ah si?"
"Si"
"E perchè?
"Come perchè? Perchè è troppo bella", dice lui e se ne va con lo sguardo basso verso il tavolo da ping pong, afferra una racchetta, comincia un singolo con un altro tipo.

Passano le ore, passa la mezzanotte, è il nuovo anno.

Decidiamo di passare oltre, verso un'altra casa, proprio quella di Francesco. Un tipico chalet di montagna a due piani, con il soppalco che guarda giù nel soggiorno.


E' tardi, sono le quattro, qualcuno si sdraia per terra, altri sul divano, qualcun altro sparisce nelle camere. L'atmosfera si affievolisce, la musica si abbassa, le conversazioni si riducono a sussurri.

Io sono al piano di sopra, fumo una sigaretta, la ragazza viene verso di me nel semibuio del soppalco. Si sdraia al mio fianco, sento il cuore battere più forte, poi appoggia la testa sulla mia spalla, mi fa una carezza.

La bacio.

Buon Anno!

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