Dinesh lavorava per me, in modo molto professionale e con il passare del tempo siamo diventati buoni amici. L'anno scorso, la società per la quale lavorava ha chiuso e Dinesh si è trovato senza lavoro, con una moglie e una bambina da sostenere e senza l'aiuto della famiglia, spazzata via dallo Tsunami del 2004.
Io e alcuni amici, siamo disposti ad aiutare persone come Dinesh, che vorrebbero venire in Italia per ricominciare. Persone oneste, con spirito imprenditoriale, con la voglia di rimboccarsi le maniche senza chiedere nulla a nessuno. Ma da noi è impossibile.
Pur avendo Dinesh un lavoro pronto per lui, con tutte le carte in regola, la legge italiana non gli permette di ottenere un visto perché non è già nel nostro paese. Ma se ci fosse, potrebbe esserci soltanto illegalmente, dal momento che il visto non lo può ottenere prima di venire da noi. E' questa la modalità congeniata dai nostri politici. Alimentare il traffico di clandestini per poi sanare quelli con un lavoro? In questo modo non solo si foraggiano organizzazioni criminali che prosperano sulle sofferenze altrui, ma si selezionano anche le persone più inclini a non rispettare le regole e le leggi, quelle che sono disposte a tutto per raggiungere i propri obiettivi. E' questa la società che vogliamo costruire?
Cosa c'entra tutto questo con il nostro blog?
C'entra, perché è proprio questo che significa vivere con tutto il cuore. Farsi carico dei problemi degli amici, aiutarli nei momenti di difficoltà, lottare contro i mulini a vento per realizzare un sogno di giustizia e fratellanza.
"Mi volto per nascondere la mia vergogna e ricomincio a correre verso il sole. E poi accade. L’orgoglio ferito per aver accettato i soldi dai miei genitori, la frustrazione repressa per un figlio che non avrei voluto, l’incertezza di una nuova vita che ancora non ha forma, tutti gli ostacoli di chi cammina da solo in un mondo straniero si liberano con uno schianto dalle catene del mio subconscio invadendomi la testa. Mi siedo sulla sabbia, le ginocchia al petto, e lascio che le lacrime si formino piano, bruciando, negli occhi. Guardo l’oceano lambire monotono la spiaggia e piango tutti i pianti che non ho saputo piangere da quando sono qui in America. "
1 commento:
Se vuoi dire la tua, fallo anche sul portale degli stranieri in italia.
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